PICCOLI RICORDI DEGLI ANNI PRIMA DEL TRAMONTO, Il nuovo libro di Federico Marchioro
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“Quando crollò il Muro di Berlino avevo appena compiuto tredici anni. Prima di allora i giorni, i mesi, le stagioni, passavano lente…”
Dal racconto di una nevicata alle vacanze in montagna con i genitori, da un veglione di Capodanno ai giocattoli di Natale; intriso in ogni sua pagina di quella dolce, malinconica e struggente nostalgia capace di riportarci all’atmosfera delle novelle di “Marcovaldo” di Italo Calvino, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” è il racconto, in brevi episodi, di un’infanzia vissuta durante gli ultimi anni della guerra fredda.
Dopo “Appunti d’inizio secolo”, suo primo album d’inediti e “Canzoni popolari”, raccolta di canti tradizionali reinterpretati in chiave acustica, il cantautore Federico Marchioro aggiunge un nuovo capitolo al suo percorso artistico, cimentandosi questa volta nella narrativa, con la pubblicazione di “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto”; opera letteraria che racchiude una serie di brevi racconti autobiografici legati alla sua infanzia.
Attraverso una narrazione semplice, quasi “elementare”, capace di conferire una piacevole scorrevolezza alla lettura, pur con un’attenzione e una estrema dovizia di particolari, a toccare quasi con mano le vicende narrate, Federico Marchioro, in otto racconti, dipinge, attraverso gli occhi di un bambino, un affresco dai colori tenui e delicati degli ultimi anni della “guerra fredda” , immediatamente precedenti all’elezione di Mikhail Gorbaciov alla carica di Segretario Generale del PCUS.
Attore non protagonista dell’opera è il Muro di Berlino, archetipo e simbolo di una stagione della storia, Atlante che, con la sua immobilità, appare sullo sfondo delle vicende narrate, a proteggere e custodire una civiltà dai contorni quasi fiabeschi: un mondo felice ed armonioso dove la vita scorre lenta, tranquilla e sicura tra piccoli affetti, gite in montagna, giocattoli e feste popolari di quartiere, antico retaggio di una tradizione contadina che oggi appare, quasi del tutto, distrutta dalla modernità.
Intriso in ogni sua pagina, di dolce e sottile nostalgia per una stagione della vita irrimediabilmente perduta, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” ci restituisce la memoria privata e collettiva dell’utopia di una società perfetta, dell’illusione di una “città ideale” per sempre al riparo dagli stravolgimenti prodotti dalla storia.
Dice il cantautore: “Scrivere questa serie di racconti è stata un’esperienza divertente e gratificante dal punto di vista artistico ma allo stesso tempo molto faticosa, nel dovermi confrontare con il mondo della scrittura in senso stretto, i suoi codici e le sue regole, così lontane dalla produzione di canzoni. Sentivo che solamente attraverso lo strumento della narrativa in prosa, sarei riuscito ad esprimere compiutamente quel bagaglio di sensazioni che avevo in mente e che volevo trasmettere all’ascoltatore.”
Edito da Buenaonda Edizioni, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” costituisce, assieme ai due precedenti lavori discografici, l’ultimo episodio di una trilogia artistica dedicata dal cantautore alla memoria del Novecento e all’evento principale degli ultimi trent’anni, la “svolta dell’89”, fondamentale spartiacque della storia europea e mondiale con i profondi risvolti umani e culturali ad essa legati.