FEDERICO MARCHIORO

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Esce “Canzoni popolari”, nuovo album acustico di Federico Marchioro.

 

A poco più di un anno dalla pubblicazione del suo primo album d’inediti, “Appunti d’inizio secolo”, il cantautore Federico Marchioro ritorna con un nuovo lavoro discografico in cui propone alcuni fra i più significativi canti popolari italiani del xx secolo.

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Prodotto da Stefano Florio per Buenaonda Etichetta discografica, “Canzoni popolari” raccoglie alcuni canti di lotta e militanza politica tra i più importanti e significativi della tradizione popolare italiana, liberamente reinterpretati in chiave acustica dal cantautore.

“Tapum”, “Bella Ciao”, “Saluteremo il signor padrone”, “Gorizia tu sei maledetta”, “Pietà l’è morta” sono pagine intense, generose di spunti emotivi. Sono canzoni contro la guerra, lo sfruttamento di classe, la tirannide totalitaria. Descrivono vicende cariche di drammaticità, di sofferenza e, grazie alla loro forza narrativa, ricostruiscono alcuni tra i momenti più importanti della Storia d’Italia del secolo scorso, tracciando il faticoso cammino di formazione e presa d’atto di una coscienza civile nazionale che appare oggi quasi del tutto dimenticata, ormai relegata ai soli libri di storia, ma della quale è figlia la nostra contemporaneità.

In un disco dalle sonorità scarne, asciutte, essenziali, Federico Marchioro raccoglie e traduce, in rappresentazione artistica, l’orgoglioso stendardo di un senso d’appartenenza collettivo e la scintilla eroica del Novecento, nel suo momento più epico e tragico.

Dice il cantautore: “La cosa che più mi ha colpito di queste canzoni è il loro valore etico, tale da renderle ancora così attuali, anche se scritte quasi un secolo fa. Sentivo inoltre l’esigenza, attraverso questi brani, di rendere ancor più chiare, nette e visibili le mie radici musicali e le coordinate ideali e civili della mia poetica, già delineate in “Appunti d’inizio secolo. “

A chiudere “Canzoni popolari” vi è un trittico di brani di Francesco De Gregori, ad arricchimento del significato che Federico Marchioro assegna alla canzone popolare.

“La leva calcistica della classe 1968”, “I matti” e “Santa Lucia”, alcuni fra gli episodi migliori del repertorio de gregoriano, spostano la narrazione dell’esperienza popolare su di un piano più intimo, personale: il cantautore, ponendosi come interprete di una quotidianità fatta di borgate e di campetti da calcio di periferia dal sapore pasoliniano, diventa così, punto di raccordo tra il sentimento popolare e la letteratura più colta.

 

 

 

Federico Marchioro

Cresciuto in un ambiente familiare lontano dalla musica, il padre impiegato e la madre operatrice in un asilo nido comunale, fin dalle scuole elementari Federico Marchioro mostra una forte predilezione per gli studi umanistici e in particolare per la storia.

La prima porta sull’universo della canzone d’autore si apre in maniera del tutto casuale ed inaspettata quando, un giorno, riceve in regalo dal padre l’album “Miramare 19.04.89” di Francesco De Gregori, cantautore che influenza così il suo percorso artistico.

Ma è nel novembre del 2006 che la morte improvvisa del padre segna una svolta determinante nella vita del cantautore, da quel momento, decide di dedicarsi compiutamente alla musica nella sua forma canzone e alla propria carriera artistica.

 

 

E’ online il nuovo video Espressionismo

“Espressionismo”, nuovo singolo tratto dall’album “Appunti d’inizio secolo”, è una canzone di guerra.
Al ritmo di un trascinante flamenco, in un procedere compatto e veloce di immagini e sensazioni minacciose, “Espressionismo” compie una “discesa agli inferi”, un doloroso viaggio alle radici del male, tra pieghe e i risvolti più oscuri della storia.
Fascismo, pulizia etnica, guerra preventiva, fosse comuni, fantasmi di un recente passato mai del tutto dimenticato con il loro corollario di morti e distruzioni, rivelano quel seme di violenza insito nell’animo del genere umano, capitoli di quell’eterno copione incarnato nella rappresentazione della morte di Abele per mano di Caino, della sopraffazione del più forte sul più debole.

Il nuovo libro di Federico Marchioro

PICCOLI RICORDI DEGLI ANNI PRIMA DEL TRAMONTO, Il nuovo libro di Federico Marchioro

( SCARICA L’E BOOK)

“Quando ccopertina libro 600rollò il Muro di Berlino avevo appena compiuto tredici anni. Prima di allora i giorni, i mesi, le stagioni, passavano lente…”

Dal racconto di una nevicata alle vacanze in montagna con i genitori, da un veglione di Capodanno ai  giocattoli di Natale; intriso in ogni sua pagina di quella dolce, malinconica e struggente nostalgia capace di riportarci all’atmosfera delle novelle di “Marcovaldo” di Italo Calvino, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” è il racconto, in brevi episodi, di un’infanzia vissuta durante gli ultimi anni della guerra fredda.

 

Dopo “Appunti d’inizio secolo”, suo primo album d’inediti e “Canzoni popolari”, raccolta di canti tradizionali reinterpretati in chiave acustica, il cantautore Federico Marchioro aggiunge un nuovo capitolo al suo percorso artistico, cimentandosi questa volta nella narrativa, con la pubblicazione di “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto”; opera letteraria che racchiude una serie di brevi racconti autobiografici legati alla sua infanzia.

Attraverso una narrazione semplice, quasi “elementare”, capace di conferire una piacevole scorrevolezza alla lettura, pur con un’attenzione e una estrema dovizia di particolari, a toccare quasi con mano le vicende narrate, Federico Marchioro, in otto racconti, dipinge, attraverso gli occhi di un bambino, un affresco dai colori tenui e delicati degli ultimi anni della “guerra fredda” , immediatamente precedenti all’elezione di Mikhail Gorbaciov alla carica di Segretario Generale del PCUS.

Attore non protagonista dell’opera è il Muro di Berlino, archetipo e simbolo di una stagione della storia, Atlante che, con la sua immobilità, appare sullo sfondo delle vicende narrate, a proteggere e custodire una civiltà dai contorni quasi fiabeschi: un mondo felice ed armonioso dove la vita scorre lenta, tranquilla e sicura tra piccoli affetti, gite in montagna, giocattoli e feste popolari di quartiere, antico retaggio di una tradizione contadina che oggi appare, quasi del tutto, distrutta dalla modernità.

Intriso in ogni sua pagina, di dolce e sottile nostalgia per una stagione della vita irrimediabilmente perduta, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” ci restituisce la memoria privata e collettiva dell’utopia di una società perfetta, dell’illusione di una “città ideale” per sempre al riparo dagli stravolgimenti prodotti dalla storia.

Dice il cantautore: “Scrivere questa serie di racconti è stata un’esperienza divertente e gratificante dal punto di vista artistico ma allo stesso tempo molto faticosa, nel dovermi confrontare con il mondo della scrittura in senso stretto, i suoi codici e le sue regole, così lontane dalla produzione di canzoni. Sentivo che solamente attraverso lo strumento della narrativa in prosa, sarei riuscito ad esprimere compiutamente quel bagaglio di sensazioni che avevo in mente e che volevo trasmettere all’ascoltatore.”

Edito da Buenaonda Edizioni, “Piccoli ricordi degli anni prima del tramonto” costituisce, assieme ai due precedenti lavori discografici, l’ultimo episodio di una trilogia artistica dedicata dal cantautore alla memoria del Novecento e all’evento principale degli ultimi trent’anni, la “svolta dell’89”, fondamentale spartiacque della storia europea e mondiale con i profondi risvolti umani e culturali ad essa legati.

 

 

 

appunti d’inizio secolo su Musica Popolare Italiana

Cari amici,
il mio nuovo album “Appunti d’inizio secolo” è presente sul sito di “Musica popolare italiana” al seguente link.

Un ringraziamento alla redazione di “Musica popolare italiana” per la profonda e costante attenzione rivolta alle energie e idee provenienti dalla musica popolare e musica d’autore italiana.

Un abbraccio e buona musica.
Federico